LE STATUE PARLANTI DI ROMA

LE STATUE PARLANTI DI ROMA

Tra le mille curiosità della città di Roma, ce n’è una veramente unica :
le Statue Parlanti o ‘il Circolo degli Arguti’.

Di cosa si tratta? Di un gruppo di 6 statue molto particolari, presenti in tutto il centro cittadino.

Sono l'arma con la quale il popolo di Roma si è sempre opposto all'arroganza e alla corruzione delle classi dominanti, con grande senso dell'umorismo.

Per secoli i Romani hanno affissato su le statue frasi di scherno e satire, rivolte perlopiù ai governanti.

Le statue sono divenute figure caratteristiche della città fra il XVI ed il XIX secolo.  Epigrammi, poemi, scritti satirici apparsi di volta in volta su quelle statue di Roma sono stati accomunati nella cumulativa espressione “pasquinate”, dal nome della più celebre statua : Pasquino.

Pasquino - La statua è un frammento di un'opera in stile ellenistico, risalente probabilmente al III secolo a.C., danneggiata nel volto e mutilata degli arti. Era stata ritrovata nel 1501 durante gli scavi per la pavimentazione stradale, proprio nella piazza dove oggi ancora si trova
piazza di Pasquino, vicino a Piazza Navona.
Il nome Pasquino gli venne dato nel Cinquecento forse per la somiglianza con un professore di liceo, canzonato dai propri studenti.

All'epoca, l’elezione di un Papa si trasformava in un vero e proprio campo di battaglia, e le invettive affisse a Pasquino divennero un mezzo propagandistico nella campagna elettorale.

Anche se i messaggi erano anonimi, il famoso poeta Pietro Aretino è riconosciuto come autore clandestino di numerosi scritti.
In occasione della morte di Leone X, ad esempio, Pietro Aretino si impegnò per la candidatura di Giulio de’ Medici scrivendo più di quaranta sonetti sui 39 cardinali in conclave dal 27 dicembre 1521.
Come si venne a sapere che era stato eletto Adriano di Utrecht, che assunse il nome di Adriano VI, l’Aretino vomitò inequivocabili ingiurie sul “ladro collegio” : 

Canaglia vil, nimica a Cristo e a noi,
sotterratevi vivi da per voi,
or che disfatto avete voi e noi,
e se bravate noi,
noi in cul chiavato avemo tutti voi,
se in cul chiavate, monsignor, voi noi.

Tra alcune tracce indelebili, la famosa frase 
“ciò che non fecero i barbari fecero i Barberini” 
fa riferimento alle spoliazioni del bronzo del Pantheon volute da papa Urbano VIII per la realizzazione del Baldacchino di San Pietro.

A ostentare quelle "Pasquinate" erano altre 5 statue :

Marforio, la gigante statua di un dio fluviale romano.
La statua oggi è adagiata nel cortile di Palazzo Nuovo di Campidoglio.

Tra le più celebri frasi a lui attribuite c’è lo scambio di opinioni con Pasquino : Marforio chiede se i francesi sono tutti ladri e Pasquino risponde “tutti no, ma Bonaparte si” !

  Altro alter ego di Pasquino è il Babuino, un silena di epoca romana. Si trova via del Babuino, vicino a Piazza di Spagna.

Nei pressi di una traversa di via del Corso, in via Lata, si trova un’altra fontanella, con sopra il mezzo busto di un aquarolo, un venditore di acqua chiamato Il Facchino.
E la statua più moderna di tutte, essendo stata scolpita 

nel Cinquecento, forse da Jacopo del Duca, allievo 

di Michelangelo. 

 

Tra le statue invece di epoca romana abbiamo un togato di II secolo, conosciuto come Abate Luigi, nascosto in un angolo di piazza Vidoni. 

Infine, chiude il circolo, l’unica donna del gruppo: Madama Lucrezia, un enorme busto marmoreo di epoca romana, posto oggi nell’angolo di piazza San Marco. 

Oggi, alcuni tentano di perpetrare la tradizione utilizzando le reti sociali.

"La satira del Pasquino dalla Piazza alla Rete...." www.pasquinate.it

Per saperne di più :Le Statue Parlanti di Roma: 10 curiosità che dovresti conoscere | Visititaly.eu