PAUL GUILLAUME - In tempo di guerra
1914 – Nel Febbraio, Guillaume apre una piccolissima galleria a Parigi, 6 rue de Miromesnil.
Si possono vedere le opere di artisti contemporanei nonchè statuette e maschere africane.
Per la prima volta, queste opere sono esposte
in quanto opere d’arte e non come curiosità etnologiche.
Ma quando scoppia la guerra, la galleria deve chiudere.
Guillaume invia a New York una grande parte della sua collezione d’arte africana che sarà esposta nella galleria “291”(sulla 5th Avenue) in una mostra intitolata :
“Le radici dell’arte moderna”.
La galleria è stata fondata da un photographo, Alfred Stieglitz e 2 anni prima, ha conosciuto un grande successo, esponendo Picasso e Matisse.
Apollinaire continua a fargli da mentore.
Anche se è al fronte, nel settembre 1915, gli scrive “Utrillo deve essere preso”.
Allora Guillaume segue il consiglio del suo amico
e fa entrare Utrillo nelle sue collezioni.
NOVO PILOTA
A differenza del suo amico Apollinaire e di tanti altri, Paul Guillaume non va alla guerra, è riformato per ragioni di salute. È la stessa cosa per Modigliani e dunque puó iniziare la loro collaborazione.
Paul Guillaume incoraggia, sostiene, compra, vende e colleziona le opere di “Modi”, e allo stesso tempo lo fa conoscere nei circoli d'avanguardia. Ormai, Modigliani si dedica esclusivamente alla pittura, rappresentando essenzialmente la figura humana.
Più di un centinaio di tele dell’artista, disegni e sculture passerano nelle mani del mercante, la cui influenza sarà decisiva per la loro creazione.
Nel 1915 e 1916, il pittore realizza
4 ritratti del suo patrono.
Rendendo omaggio al visionario
e esploratore dell’arte moderna,
lo chiama ‘il novo pilota’.
Lo scultore Zadkine testimonia di una seduta di posa
nella casa di Beatrice Hastings, l’amante dell’artista, :
« Paul Guillaume acconsenti a farsi ritrarre da Modigliani.
Le sedute di posa e di pittura si svolgevano in una cantina
illuminata da una forte lampada elettrica
e dove sedeva sul tavolo un litro di vino»
Per due anni, Guillaume sarà l’unico venditore di Modigliani, ma come gallerista lavora con molti altri artisti : espone le opere del periodo ‘metafisico’ di Giorgio De Chirico sulla scena del “Théâtre du Vieux Colombier” pur esponendo Derain, Picasso, Matisse, e Van Dongen nella sua galleria della rue de Miromesnil.
Non dimentica la sua passione per l'arte africana,
la sua galleria è un punto di riferimento in materia.
A dire il vero, Guillaume è aperto a tutte le espressioni artistiche.
Organizza delle serate di presentazione artistica con recital di musicisti contemporanei Satie o Debussy, o con letture di Cendrars o Apollinaire.
Nel 1917, presta opere per sostenere la prima mostra “Dada” in una galeria di Zurich.
E con Apollinaire, pubblica il primo album francese illustrato
“Sculptures nègres”.
https://www.calameo.com/books/000194041a929c875c653
Allo stesso tempo, crea la rivista
“Les Arts à Paris »
nello scopo di presentare la sua galleria
e far conoscere i nuovi pittori che espone.
La publicazione scomparirà alla morte
di Guillaume, l’ultimo numero sarà il n° 34.
Il 11 novembre 1918 l’armistizio è firmato, la guerra è finita.
Ma il sollievo è macchiato di tristezza dato che l’amico Apollinaire
è morto il 9 novembre e verrà sepolto il 13.
Alla fine della guerra, Guillaume ha 27 anni,
è divenuto ricco
e si è ritagliato un posto importante nel mercato dell’arte.
Ha saputo approffitare delle circonstanze
e sopratutto ha mostrato un ottimo fiuto nel scoprire nuovi talenti.