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Italacad
11 avril 2021

CLUB DI LETTURA: IL TRENO DEI BAMBINI di VIOLA ARDONE

il treno dei bambini

Viola ARDONE (Napoli 1974) Il treno dei bambini

Viola Ardone è nata nel 1974 a Napoli,da padre professore e da un' insegnante d'italiano e latino al liceo de Carlo di Giugliano . Ha fatto laboratorio di scrittura per i ragazzi dell’Istituto penale per minori di Nisida .

Il treno dei bambini e il terzo romanzo di Viola Ardone,il primo tradotto in francese.Fu tradotto in 25 lingue. E un romanzo di ambiantazione storica che comincia a Napoli nel secondo dopoguerra (1946). Dal 1946 al 1952, grazie ad un'iniziativa del partito comunista italiano e dell’unione donne italiane,70 mila bambini poveri da 4 ai 12 anni furono portati dal sud verso il nord, nelle regioni rosse del Nord per tenerli lontani della miseria. L’iniziatrice del progetto era Teresa Noce,dirigente cumunista e partigiana da poco rientrata da Ravensbruk.
I treni in cui erano i bambini furono chiamati  « I treni della felicità. »(Nome dato dal sindaco di Modena).

La scrittrice ci dice che questa vicenda le è stata raccontata da un vecchio signore che era stato su quei treni.

La nonna paterna di Viola Ardone abitava in un quartiere popolare di Napoli pur essendo di estrazione borghese.

La storia è raccontata dal protagonista , un bambino di 8 anni, Amerigo SPERANZA, l'io narrante , che vive con sua madre Antonietta. Suo fratello maggiore, Luigi, è morto di malattia ma di suo padre non si sa quasi nulla, si dice che se n’era andato in America per cercare fortuna o che è scappato. 
« Il padre misterioso,appassionato dell’America,che mi ha lasciato solo il nome e se ne è scappato ».
Antonietta è giovane e sola ,i suoi genitori sono morti: il, padre al fronte e la madre sotto un bombardamento. Antonietta vive di poco facendo la sarta (piccoli lavori di rammendo).
.
La famiglia che accoglie Amerigo a Modena: Derna, una donna sola, Rosa la sorella, Alcide il marito, e i suoi 3 figli: Revo,Luzio,Nario.
Alcide è accordatore di pianoforte e fabbrica strumenti. Offre un violino ad Amerigo per il suo compleanno. Sarà per Amerigo una rivelazione, diventarà infatti da grande un violinista.
Capa’e fierro:Si chiama Luigi Amerio,ha occhi azzuri,come Amérigo…

La lingua :
Un italiano che si inspira dal dialetto napoletano, che ricrea il modo di parlare dei bambini, con umorismo e ironia che vede gli eventi dal suo punto di vista. Il linguaggio di Amerigo evolve quando è a Modena.Va scuola .Dal dialetto napoletano che era un ostacolo per la comunicazione passa all' italiano ufficiale per meglio integrarsi. Ha un vocabolario anche più ricco. Ma vive separato da sua mamma che é rimasta a Napoli e nella miseria..
Dice Amerigo : « La vita di adesso,la vita di prima,siamo spezzati in due metà »
1994: Amerigo è diventato violinista, ha più di 50 anni, vive a Milano,si chiama Amerigo BENVENUTI(« un incomprensione, un tradimento reciproco »).
Deve alla fine recarsi a Napoli perché sua mamma é morta. Non andava a casa del figlio,il figlio non veniva a sua casa .
« La mama aveva vergogna della sua casa,della sua povertà »
« ..la stoffa antica e consumata dei ricordi »
« ...il figlio scappato,quello che non ti veniva mai a trovare »
« Penso che da qua sono scappato e qua ritorno,ma questa volta sei tu che te sei andata senza salutare.E non ritornerai. »
« Ho lasciato che il tempo passasse e adesso è tardi » rimorso
« Abbiamo disertato tanti appuntamenti. Dal momento in cui mi hai messo su quel treno,io e te abbiamo preso binari diversi,che non si sono più incrociati ».
«  Un amore fatto di malintesi ».

Nella chiesa,durante il funerale della mamma,suona il violino, il Stabat Mater di Pergolesi che aveva suonato per l’entrata al conservatorio di Pesaro. « Tu non mi hai mai sentito suonare ».

Amerigo ha paura del passato ma lo cerca.

alcuni personaggi 
La Zandragliona è morta 4 anni fa, a casa sua c’è Capa’e fierro.Sotto il pavimento Amerigo ritrova la scatola dei biscotti che aveva nascosto prima di partire(la trottola=la toupie) .
Nella casa della mamma,sotto il letto, ritrova il violino che lei aveva venduto e ricomprato.
Rincontra Maddalena Criscuolo « indebolita dall’età»,che si occupa di Carmine,il figlio del fratello Agostino(che la mamma ha avuto dopo la seconda partenza di Amerigo, quando Amerigo aveva 10 anni.I genitori di Carmine sono in carcere.
Maddalena racconta che è rimasa incinta a 17 anni. Nacque una bambina : « Mi sveglai una mattina con il latte che mi premeva in petto e lei non c’era più »(Hanno rubato la neonata). « Ciò che non ho potuto fare per lei,l’ho fatto per gli altri ».

L’amico Tommasino,con l'aiuto del papà del nord,è diventato magistrato,è giudice tutelare.

Dice :
« Io sognavo essere come gli altri. Volevo che dimenticassero da dove ero venuto e per quale mitivo.Ho avuto molto ,ma il prezzo l’ho pagato per intero,ho rinunciato a tanto.Pensa che la mia storia non l’ho raccontata a nessuno. »

opinione dei partecipanti: 

CHRISTIANE : Mi ha piaciuto molto questo romanzo,per l’amore tra il bambino e la mamma malgrado l’incomprensione, la solidarietà tra gli italiani per salvare questi bambini della povertà, la lotta contro la disuguaglianza, e la parte musicale del romanzo.
Questo romanzo mi fa pensare ai film neorealisti del dopoguerra,di Rosselini.
Anna Magnani.
La Ciocciara(Sofia Loren).
Penso che si protebbe fare un film di questo romanzo.

ELIZABETH: mi é piaciuto ma all'inizio é un po' lento. Il ragazzo é commovente ma anche egoista.

BERNARD C: E' un libro interessante, l'autrice mantiene il suspence. Mi é piaciuto molto sopratutto la relazione con la madre che é un po' particolare e piena di malintesi ma commovente.

PHILIPPE S: Mi é piaciuto e incredibile che i bambini salendo al Nord vedono la neve per la prima volta come cosa eccezionale! Grande anche la solidarietà di questa iniziativa per salvare i bambini dalla povertà. E' una bella storia e sono molto motivato per finire il libro

SYLVIE: La storia mi pare interessante mi da voglia di leggerlo ma sono comunque perplessa dall'iniziativa di togliere i bambini alle loro famiglie!

MICHEL: Ho trovato la storia molto interessante e ci sono tanti momenti pieni di emozioni. Devo leggere la fine.

MARGARETH: E' molto commovente e facile da leggere. Io ci ho visto due parti: la prima come un documento della storia italiana raccontato in maniera poetica e la seconda come un romanzo che esplora i sentimenti e la psicologia del personaggio. Tutti hanno detto che é un po' egoista per me non é cosi'. E' un uomo solo che ha paura del suo passato e di essere come sua madre.

BERNARD B: E' una storia molto interessante e interessante é anche che la storia é vista con gli occhi di un bambino. E' la storia della miseria nel Sud Italia dopo la guerra ma anche un libro di amore tra figlio e madre che non sono capaci di esprimere. In realtà si riuniscono solo quando la mamma muore. E' anche una bella storia di solidarietà, Amerigo stesso diventa solidale con la famiglia ma gli ci é voluto molto tempo per farlo. Ha imparato molto nel suo percorso " Nessuno nasce imparato"!!!!

FRANCOIS: Ho trovato il libro piacievole da leggere, i capitoli sono brevi e il vocabolario facile nonostante un po' di dialetto. Ma e' anche una delusione di vedere questa divisione Nord-Sud, non c'é un Italia unita. Amerigo é diventato un violinista famoso ma rimane egoista non si impegna per cambiare le cose, vuole solo fuggire.

ANNA: il libro mi é piaciuto molto e l'autrice ci ha permesso a noi ma anche agli italiani di conoscere un capitolo poco conosciuto della nostra storia. Si ritrova un'Emilia Romagna sempre di sinistra e impegnata contro le ingiustizie e poi si ritrova il percorso di questo bambino che il destino lo ha fatto approdare al Nord. Questo lo ha salvato ma anche ha lasciato in lui una grande ferita e colpevolezza mai risolta se non alla morte della madre. Rimane la maggior parte della sua vita con due identità inconciliabili: quella del ragazzino povero con le scarpe rotte del Sud e il violinista di successo del Nord con le scarpe nuove!!!! da leggere!

                                                                                                                                 recensione a cura di CHRISTIANE e ANNA

 

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