AIDA DI RINO GAETANO
Una dichiarazione di amore all'Italia : Aida di Rino Gaetano
Una delle grandi canzoni del '900. Potete ascoltarla qua :
https://www.youtube.com/watch?v=EX_3yyjBNoo
L'origine di "Aida" Durante un concerto tenuto nel 1977, insieme ai Crash, a San Cassiano, in provincia di Lecce, Rino Gaetano introdusse così "Aida":
Ultimamente, qualche mese fa, io ho visto un film molto importante, che è "Novecento" di Bertolucci. Questo film era un po' la storia dell'Italia, raccontata proprio in due parti. |
Sicuramente la scelta del nome "Aida" si rifà al titolo della celebre opera lirica di Giuseppe Verdi, ma non è l'unico motivo per il quale il cantante ha voluto dare alla protagonista della sua canzone proprio questo nome. Senza dubbio Verdi è uno dei compositori più amati del Risorgimento Italiano, nonché un vero e proprio simbolo della storia musicale della nostra nazione, senza contare il significato patriottico dell'acronimo "Viva Verdi" (che stava per "Viva Vittorio Emanuele Re d'Italia"), che comparve in epoca risorgimentale sui muri di città come Milano e Venezia.
Inoltre la protagonista dell'opera verdiana è una bellissima principessa etiope divisa tra l'amore per la sua patria e quello per un giovane guerriero egiziano (appartenente al popolo che l'ha resa schiava), un po' come l'Italia del secondo dopoguerra è divisa tra il mito delle sue origini e il sogno americano e un po' come questo stesso brano è diviso tra un sentimento di amore e odio per la propria nazione.
Ma Aida non è una sola donna, è la summa di tutte le donne italiane di quell'epoca, come racconta il cantautore stesso in un'intervista al settimanale musicale "Ciao 2000", di cui Wikipedia riporta uno stralcio:
Aida non è una donna ma sono tutte le donne che raccontano, ognuna per cinque minuti, la propria storia. E chiaramente qui viene fuori la storia di questi settanta anni italiani. |
Alcune piste per capire le parole
La Canzone |
Il Commento |
Lei sfogliava |
Aida è ormai una donna anziana, che sfoglia il suo album di fotografie. "I suoi ricordi e le sue istantanee" come dice subito Gaetano, che fanno il paio |
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con "i suoi tabù, le sue madonne e i suoi rosari", emblemi di una vita vissuta da devota cattolica, ma anche di una tradizione millenaria che rappresenta una parte importante della storia italiana, che già nel 1977, però, era avvertita come oppressiva dalle frange più progressiste della popolazione. |
e mille mari |
C'è poi il riferimento alle guerre coloniali |
e alalà |
"alalà", grido di battaglia utilizzato da D'Annunzio e dagli aviatori italiani nell'incursione aerea su Pola del 1917, diffuso poi durante la presa di Fiume e, successivamente, esteso a tutto il fascismo. |
i suoi vestiti |
La complessa simbologia della canzone prosegue su questa scia, in perfetto ordine cronologico, citando, oltre alle calze a rete di Aida, i suoi "vestiti di lino e seta", possibile rimando ad un cinegiornale dell'Istituto Luce sul matrimonio di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, nel quale la voce del commentatore diceva: "Vestiti di lino e seta, dopo la cerimonia si avviano al radioso futuro di novelli sposi". |
le calze a rete Marlene e Charlot |
Successivamente l'autore passa dalla moda al cinema e cita l'attrice tedesca Marlene Dietrich e il celebre personaggio di Charlie Chaplin (morto proprio nel 1977, ma dopo la pubblicazione del brano), Charlot. |
e dopo giugno il gran conflitto |
Inevitabilmente, poi, il discorso si sposta sulla guerra: "e dopo giugno/ il gran conflitto", dove ovviamente la data a cui si fa riferimento è quella del 10 giugno 1940, quando Benito Mussolini si affacciò dal balcone di Palazzo Venezia per annunciare l'entrata in guerra dell'Italia, |
e poi l'Egitto |
"e poi l'Egitto", ossia le campagne in Nord Africa, che, pur avendo conseguenze estremamente deleterie per l'esercito italiano, rappresentavano uno scenario che appassionava gli Italiani e su cui, grazie alle battaglie di El Alamein e di Giarabub (Libia), il fascismo costruì gran parte della sua propaganda. |
un'altra età |
Immancabili le "marce", le "svastiche" e i "federali", simboli di un periodo buio della storia italiana ("sotto i fanali/ l'oscurità"), |
e poi il ritorno in un paese diviso |
che lasciò "un paese diviso" e "più nero nel viso", in cui però il rosso è il colore dell'amore e non più del sangue versato dai soldati in guerra. |
Aida come sei bella |
Si arriva così al grido di "Aida, come sei bella", sofferta dichiarazione d'amore alla nazione, nonostante le contraddizioni e le tragedie del suo passato, che introduce la seconda parte della canzone, che racconta l'immediato dopoguerra. |
Aida le tue battaglie |
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Per poi approdare all'assemblea costituente e alla democrazia, rispetto alla quale il cantautore commenta rassegnato "e chi ce l'ha?", come a dire che, in realtà, in Italia la democrazia è stata solo un'illusione, perché gli interessi di pochi hanno continuato a prevalere su quelli delle masse. |
Aida come sei bella
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Il brano si conclude con i "trent'anni di safari", ossia trent'anni di lotte tra politici ("antilopi e giaguari"), imprenditori ("sciacalli") e uomini dello spettacolo ("lapin"). L'uso del termine "antilopi" fa riferimento allo scandalo Lockheed, l'azienda statunitense che negli anni '70 pagò tangenti a politici e militari olandesi, tedeschi, giapponesi e italiani, per vendere nelle rispettive nazioni i propri aerei militari. Il Presidente della Repubblica Giovanni Leone si dimise perché accusato di essere l'Antelope Cobbler, nome in codice del politico corrotto italiano, ma la sua colpevolezza non è mai stata dimostrata. Tra gli altri sospettati c'erano Mariano Rumor, Giulio Andreotti e Aldo Moro. L'espressione "lapin", invece, allude alle pellicce di lapin, ossia di un tipo di coniglio a pelo lungo, indossate all'epoca da alcuni personaggi dello spettacolo.
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