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Italacad
13 décembre 2017

AIDA DI RINO GAETANO

Una dichiarazione di amore all'Italia : Aida  di Rino Gaetano

Una delle grandi canzoni del '900. Potete ascoltarla qua :

https://www.youtube.com/watch?v=EX_3yyjBNoo

L'origine di "Aida"   Durante un concerto tenuto nel 1977, insieme ai Crash, a San Cassiano, in provincia di Lecce, Rino Gaetano introdusse così "Aida":

Ultimamente, qualche mese fa, io ho visto un film molto importante, che è "Novecento" di Bertolucci. Questo film era un po' la storia dell'Italia, raccontata proprio in due parti.
Io ho cercato di scrivere, di portare in canzonetta, la storia dell'Italia, degli ultimi 70 anni italiani, partendo un po' dalle guerre coloniali fino ad oggi.
E allora mi sono servito, per fare questa canzone qui, di una donna, che ha vissuto, attraverso i suoi amori e i suoi umori e la sua cultura, la politica italiana. Questa donna si chiama Aida.

 Sicuramente la scelta del nome "Aida" si rifà al titolo della celebre opera lirica di Giuseppe Verdi, ma non è l'unico motivo per il quale il cantante ha voluto dare alla protagonista della sua canzone proprio questo nome. Senza dubbio Verdi è uno dei compositori più amati del Risorgimento Italiano, nonché un vero e proprio simbolo della storia musicale della nostra nazione, senza contare il significato patriottico dell'acronimo "Viva Verdi" (che stava per "Viva Vittorio Emanuele Re d'Italia"), che comparve in epoca risorgimentale sui muri di città come Milano e Venezia.
Inoltre la protagonista dell'opera verdiana è una bellissima principessa etiope divisa tra l'amore per la sua patria e quello per un giovane guerriero egiziano (appartenente al popolo che l'ha resa schiava), un po' come l'Italia del secondo dopoguerra è divisa tra il mito delle sue origini e il sogno americano e un po' come questo stesso brano è diviso tra un sentimento di amore e odio per la propria nazione.
Ma Aida non è una sola donna, è la summa di tutte le donne italiane di quell'epoca, come racconta il cantautore stesso in un'intervista al settimanale musicale "Ciao 2000", di cui Wikipedia riporta uno stralcio:    

Aida non è una donna ma sono tutte le donne che raccontano, ognuna per cinque minuti, la propria storia. E chiaramente qui viene fuori la storia di questi settanta anni italiani.
Aida è un nome tipico italiano, perchè rappresenta tutte quelle donne da settant'anni a questa parte, quindi la nonna, la mamma, la fidanzata, un'eventuale futura mia figlia. Sono tutte Aide, che hanno sofferto come forse ho sofferto io negli ultimi 28 anni e come ha sofferto mia madre negli ultimi anni.

 Alcune piste per capire le parole

La Canzone

Il Commento

Lei sfogliava
i suoi ricordi
le sue istantanee

Aida è ormai una donna anziana, che sfoglia il suo album di fotografie. "I suoi ricordi e le sue istantanee" come dice subito Gaetano, che fanno il paio


i suoi tabù
le sue madonne
i suoi rosari

con "i suoi tabù, le sue madonne e i suoi rosari", emblemi di una vita vissuta da devota cattolica, ma anche di una tradizione millenaria che rappresenta una parte importante della storia italiana, che già nel 1977, però, era avvertita come oppressiva dalle frange più progressiste della popolazione.

e mille mari

C'è poi il riferimento alle guerre coloniali
 i "mille mari" del Mare Nostrum

e alalà

"alalà", grido di battaglia utilizzato da D'Annunzio e dagli aviatori italiani nell'incursione aerea su Pola del 1917, diffuso poi durante la presa di Fiume e, successivamente, esteso a tutto il fascismo.

 

i suoi vestiti
di lino e seta

La complessa simbologia della canzone prosegue su questa scia, in perfetto ordine cronologico, citando, oltre alle calze a rete di Aida, i suoi "vestiti di lino e seta", possibile rimando ad un cinegiornale dell'Istituto Luce sul matrimonio di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, nel quale la voce del commentatore diceva: "Vestiti di lino e seta, dopo la cerimonia si avviano al radioso futuro di novelli sposi".

le calze a rete

Marlene e Charlot

Successivamente l'autore passa dalla moda al cinema e cita l'attrice tedesca Marlene Dietrich e il celebre personaggio di Charlie Chaplin (morto proprio nel 1977, ma dopo la pubblicazione del brano), Charlot.

e dopo giugno

il gran conflitto

Inevitabilmente, poi, il discorso si sposta sulla guerra: "e dopo giugno/ il gran conflitto", dove ovviamente la data a cui si fa riferimento è quella del 10 giugno 1940, quando Benito Mussolini si affacciò dal balcone di Palazzo Venezia per annunciare l'entrata in guerra dell'Italia,

e poi l'Egitto

"e poi l'Egitto", ossia le campagne in Nord Africa, che, pur avendo conseguenze estremamente deleterie per l'esercito italiano, rappresentavano uno scenario che appassionava gli Italiani e su cui, grazie alle battaglie di El Alamein e di Giarabub (Libia), il fascismo costruì gran parte della sua propaganda.

un'altra età
marce svastiche e federali
sotto i fanali
l'oscurità

Immancabili le "marce", le "svastiche" e i "federali", simboli di un periodo buio della storia italiana ("sotto i fanali/ l'oscurità"), 

e poi il ritorno in un paese diviso
nero nel viso
più rosso d'amore

che lasciò "un paese diviso" e "più nero nel viso", in cui però il rosso è il colore dell'amore e non più del sangue versato dai soldati in guerra.

 

 Aida come sei bella

Si arriva così al grido di "Aida, come sei bella", sofferta dichiarazione d'amore alla nazione, nonostante le contraddizioni e le tragedie del suo passato, che introduce la seconda parte della canzone, che racconta l'immediato dopoguerra.

Aida le tue battaglie
i compromessi
la povertà
i salari bassi
la fame bussa
il terrore russo
Cristo e Stalin


Tra "compromessi", "povertà", "salari bassi", "fame" e lo spettro del "terrore russo", agitato a partire dalla costituzione dell'URSS nel 1947, e la contrapposizione tra "Cristo e Stalìn" (che fa riferimento alla scomunica dei comunisti da parte di Pio XII nel 1949).


Aida la costituente
la democrazia
e chi ce l'ha

Per poi approdare all'assemblea costituente e alla democrazia, rispetto alla quale il cantautore commenta rassegnato "e chi ce l'ha?", come a dire che, in realtà, in Italia la democrazia è stata solo un'illusione, perché gli interessi di pochi hanno continuato a prevalere su quelli delle masse.


e poi trent'anni di safari
fra antilopi e giaguari
sciacalli e lapin

 

 

 Aida come sei bella

 

Il brano si conclude con i "trent'anni di safari", ossia trent'anni di lotte tra politici ("antilopi e giaguari"), imprenditori ("sciacalli") e uomini dello spettacolo ("lapin"). L'uso del termine "antilopi" fa riferimento allo scandalo Lockheed, l'azienda statunitense che negli anni '70 pagò tangenti a politici e militari olandesi, tedeschi, giapponesi e italiani, per vendere nelle rispettive nazioni i propri aerei militari. Il Presidente della Repubblica Giovanni Leone si dimise perché accusato di essere l'Antelope Cobbler, nome in codice del politico corrotto italiano, ma la sua colpevolezza non è mai stata dimostrata. Tra gli altri sospettati c'erano Mariano Rumor, Giulio Andreotti e Aldo Moro. L'espressione "lapin", invece, allude alle pellicce di lapin, ossia di un tipo di coniglio a pelo lungo, indossate all'epoca da alcuni personaggi dello spettacolo.

 

 

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