BOTTICELLI : GLI AFFRESCHI DEL LOUVRE

SANDRO DI MARIANO FILIPEPI detto BOTTICELLI

Firenze, vers 1445 - Firenze, 1510

Di salute delicata, Alessandro viene dopo quattro fratelli e ha avuto quattro sorelle minori che sono morte tutte prematuramente. Ne conserverà una malinconia che appare in alcuni dei suoi personnaggi femminili. La sua famiglia è modesta e il padre é conciatore di pelli.

Prima lavora come allievo da un orafo (dove viene il nome battigello), poi allunno del maestro Fra Filippo Lippi, un monaco che alla fine si è sposato con una suora Lucrezia. Hanno avuto due figli, tra cui il pittore Filippino Lippi che fu forse amato da Botticelli.

Diventa amico dei filosofi neoplatonici molto in voga all’epoca rinascimentale.Frequenta il circolo della familia Medici, che gli offre una protezione e numerose commissioni.

Dal 1481 Botticelli è chiamato  a Roma dal papa Sisto IV per decorare la Cappella Sistina.

Gli affreschi per la villa Tornabuoni Lemmi dipinti nel 1486 circa

L’opera è una parte d’un insieme de 3 affreschi, scoperti sotto un strato di calce bianca, durante i lavori di rinovamento della loggia della villa Lemmi a Firenze nel 1873. Questa villa era appartenuta alla famiglia Tornabuoni, amica dei Medici.

Purtroppo l’antiquario, che ha trovato gli affreschi,  li dannò staccandoli e la metà degli affreschi furono perduti.

Il Louvre ne comprò due.

 La tecnica :L’affresco è una tecnica di pittura murale su un rivestimento fresco. I pigmenti sono mescolati all’acqua  e applicati, cosi’ penetrarono meglio nel gesso, e allo stesso tempo, permette ai colori di durare molto più a lungo.

Dopo la cappella Sistina Botticelli è diventato molto conosciuto per la sua pittura e gli affreschi.

 L’identificazione dei personnagi non è facile.

C’è probabilmente una relazione con le nozze da Lorenzo Tornabuoni con Giovanna Degli Albizzi nel 1496.

 Sulla prima composizione, Venere, con le tre Grazie (Aglae che da, Euphrosina che riceve, e Thalia che rende) fa dono di un tessuto alla giovane fidanzata.

Sulla seconda, il giovane è presentato da Venere alle sette Arti Liberali personificate in una serie di fanciulle simboliche (comprendevano la grammatica, la retorica e la dialettica,  l'aritmetica, la geometria, la musica, l'astronomia)

La prima :

Lo sfondo è semplice : c’è solamente un gesso bianco e il suolo è dipinto in blu scuro dove si tengono in piedi cinque donne.

La giovane fidanzata è a destra, in piedi, dritta, ieratica, vestita alla moda fiorentina dell’ epoca, con un abito purpureo. Lo sguardo è posato davanti a lei.

Si vedono sulla sinistra quattro donne, vestite alla greca, portano un peplo a pieghe, verde, biancho, arancione e viola, con le maniche a sbuffo. Avanzano a piedi nudi per andare incontro alla fidanzata.

Venere è la terza donna dalla sinistra.

Le quattro donne si dondolano in un movimento di onda, guardandosi l’un l’altra.

Hanno lunghi cappelli biondi e arriciati. Quelli della giovane sono coperti da un velo. Le mani delle Grazie sono morbide e si alzano o si abbassano come in una danza leggera. Quelli della fidanzata sono dritte e più rigide.

Nella scena, sulla destra  in basso, si vede un bambino piccolo che cammina, facendo da legame tra le due parti dell’opera.

 Venere simbolizza il Sapere e anche la Bellezza.

 Questo affrescho rappresenta una donna mortale che riceve un regalo prezioso, quello della belleza e del sapere.

Le Grazie, divinità dell’armonia, sono di buon augurio. La dea Venere porge un annello, simbolo dell’iniziazione e dell’unione per la vita.

 In quest’incontro di personaggi  reali e mitologici si celebra l’unione dei due giovani che appartanevano alle nobili famiglie fiorentine : gli Albizzi ed i Tornabuoni.

                                                                                                                                                                                                                          CLAIRE