CLUB DI LETTURA: MARGHERITA DOLCEVITA DI STEFANO BENNI

Recensione a cura di Laurence:

STEFANO BENNI: Margherita Dolcevita

Questo libro di Stefano Benni è stato pubblicato nel 2005 (Feltrinelli – Milano)

 L’autore è nato a Bologna nel 1947. È uno dei più popolari scrittori italiani. Pubblica un libro all’anno. E’ tradotto in tutto il mondo.

Ha scritto romanzi, racconti, poesie. È stato anche sceneggiatore, umorista, regista, attore, fumettista, giornalista (« Espresso », « Libération »).

Ha lavorato con Dario Fo, Daniel Pennac, Beppe Grillo. I suoi scritti hanno sempre una carica satirica sulla società italiana. Nel 2015 ha rifiutato il premio Vittorio de Sica in protesta contro i tagli del governo Renzi alla cultura e alla scuola.

  Questo libro è un romanzo nel quale si mescolano la realtà e la fantasia.

 La protagonista narratrice – Margherita « Dolcevita » - una ragazzina intelligente, immaginativa, genuina, compatisce, con affetto, le stramberie della sua famiglia. La loro vita scorre tranquilla finché non arrivano dei nuovi vicini : i Del Bene, nuovi ricchi prepotenti e depravanti che fin dall’inizio abbagliano i genitori e i fratelli di Margherita, creduli o deboli. Fanno costruire una casa ultra moderna (il cubo) provvista di tutti i comfort più contemporanei e tecnologici della nostra società, tutto é perfetto in apparenza. In seguito tutto cambia. Tutto peggiora. Questi nuovi vicini che sarcasticamente si chiamano Del Bene , distruggono gli esseri e la natura. Apportano le influenze nefaste del consumo e della manipolazione con l’illusione del trionfo della modernità.

 Il libro è piaciuto a tutti per l’uso abile e originale del linguaggio, facendo convivere le cose drammatiche e le cose più leggere. È divertente grazie alla diversità degli stili (immaginativo, originale, metaforico, satirico, poetico e con tanti neologismi molto divertenti).

È piaciuta soprattutto la prima parte, poi alcuni si sono annoiati e sono rimasti frustrati dal finale, giudicandolo una pagliacciata, una visione semplicistica della società moderna.

Ma altri hanno apprezzato tutto il libro con entusiasmo. La pugnalata finale è stata considerata come una metafora che ci obbliga ad interrogarci sul nostro stile di vita.

Il passato sembra scomparso per sempre con la “bambina di polvere” e la primavera, il futuro ci appare minaccioso e temibile, il potere nefasto della tecnologia invade la nostra vita dimenticando cosi’ l’essenziale, l’esperienza negativa degli uomini non é nemmeno servita ad avviarsi su una strada migliore. Non manca nemmeno alla fine una critica acerba rispetto ai giornalisti che accorrono come degli avvoltoi cancellando il dramma e trasformandolo in fatto di cronaca.

Tutta la consueta visione pessimistica di Stefano Benni é presente ma con tanto spirito, ironia e sarcasmo! Lettura divertente da scoprire!