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Italacad
1 juin 2015

CARAVAGGIO MOSTRA

ragazzo morso da un ramarro

J’ai pris plaisir comme d'habitude à vous présenter l'exposition "Les passions de Roberto Longhi", voici quelques explications sur le tableau le plus emblématique de l'exposition

Ragazzo morso da un ramarro Michelangelo Merisi detto Caravaggio

Il Ragazzo morso dal ramarro è stato dipinto da Caravaggio intorno al 1593, ora si trova a Firenze, collezione Longhi.
Il Merisi rappresenta un ragazzo un po' effeminato e vanitoso, con una spalla nuda e un fiore in testa che si ritrae di scatto e grida al morso di una lucertola. Vicino a lui si trovano una brocca con fiori e alcune ciliegie sul tavolo.

A un primo livello di lettura, l'intenzione ironica è evidente, la scena funziona come una candid-camera, sembra l'istantanea di un incidente un po' comico che capita a questo personaggio. Ma l'intensità espressiva del quadro conduce verso una componente drammatica, e dietro al tono scherzoso si intuisce che si nasconde qualcos'altro.
La resa realistica, tipica di Caravaggio, si carica di un forte accento istantaneo, l'immagine si concentra sulla reazione improvvisa di sorpresa e dolore fisico, oltre che di orrore e di disgusto.
Di grande rilievo nel dipinto, è la qualità esecutiva, l'attenzione ai dettagli, agli oggetti, agli effetti di luce, al particolare curato. Tutti elementi che rinviano alla conoscenza della pittura fiamminga, che vuole cogliere effetti visivi come le goccioline di rugiada, la delicatezza dei petali, la trasparenza del vetro, il riflesso della finestra sulla brocca. Però mentre la pittura fiamminga insiste sulla minuzia dei particolari e si sofferma su ogni dettaglio, Caravaggio si concentra sulla visione d'insieme e sul fenomeno della luce visto in un istante.
La luce è protagonista, si comporta in modo diverso a seconda delle cose che incontra. E' intesa come fenomeno, cioè come qualcosa che si trasforma in continuazione.
Arriva da dietro e colpisce la figura violentemente, come un lampo improvviso, quasi fastidioso. Si concentra sulla rosa tra i capelli, che diventa un grumo luminoso, si frantuma poi nella brocca. Si riflette, più attenuata, sulle foglie e si dirama, segue tutte le filettature e venature. Brilla sulle goccioline di rugiada sui frutti, si diffonde nel riflesso della brocca con l'acqua.
Il naturalismo di Caravaggio non  è un fatto esteriore, nel senso che non si tratta soltanto di abilità descrittiva, ma risponde a una scelta intellettuale profonda.
E' molto significativo che in questo dipinto la luce e l'ombra non sono causate dai corpi (in senso rinascimentale) ma subite da essi. Non è più la figura, l'uomo, il protagonista, ma la luce e l'ombra incidentali. Anche lo spazio, non è più nè dominato, nè tantomeno creato dall'uomo e dalla sua azione,  non è un'entità misurabile, ma è un'ambiente vago e indefinito, una misteriosa e particolare atmosfera generata dai giochi di luci e di ombre.
Questo ci porta a un altro livello d'ironia, più sottile e legato a una riflessione intellettuale. E' l'ironia della caduta del mito umanistico che pone l'uomo come eroe al centro del mondo e si ispira all'antichità.
Una citazione raffinata della cultura umanistica Caravaggio ce la propone con la scelta di questo modello: questo ragazzo appartiene a un tipo umano che non si presenta come un "eroe", ma piuttosto un antieroe, con la veste drappeggiata che ricorda le statue antiche. Questa non è una delle camicie che si portavano ai suoi tempi, è un abbigliamento scelto apposta per la messa in scena del morso del ramarro.
Dietro questa messa in scena troviamo un messaggio simbolico. Il ragazzo morso dal ramarro allude alla delusione e ai pericoli della vita. E' un riferimento all'insidia che si nasconde dietro l'angolo, che ci aggredisce all'improvviso, quando non ce l'aspettiamo.

Le due rose che compaiono nel quadro hanno una funzione altamente simbolica. Quella tra i capelli, luminosissima, è appena sbocciata, allude alla bellezza e alla gioventù. Quella nella brocca è sfiorita, ha le spine, è tutta spezzata da luci e ombre. Allude alla maturità, ma anche alla rovina, ad un abbruttimento morale.
I frutti rinviano generalmente ai piaceri della vita, ma hanno anche un significato religioso, di grazia divina, sono i doni divini elargiti agli uomini.
L'acqua è simbolo di redenzione e purificazione, ma è anche un elemento che riferito all'instabilità, alla trasformazione, perchè prende tutte le forme, è un simbolo dimutevolezza.
E’ dunque probabile che l’opera voglia dire che nel grande piacere si nasconde anche un grande dolore. Il riferimento sembra essere proprio al piacere e alle pene d'amore, come la scelta del modello effeminato, con una rosa tra i capelli e la spalla destra scoperta sembrerebbero suggerire. Le ciliegie appaiate sarebbero, infatti, un simbolo sessuale, così come il gelsomino bianco alluderebbe al desiderio, mentre la rosa fra i capelli del giovane effeminato sarebbe un riferimento all'amore.
La componente teatrale della messa in scena e il simbolismo sono due degli aspetti fondamentali dell'opera di Caravaggio.

 

 

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