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Italacad
19 décembre 2020

Città di URBANIA regione MARCHE

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Vi parlerò di Urbania

Questa cittadina è situata nelle Marche accanto ad Urbino, di epoca altomedioevale, risalente presumibilmente al VI secolo d.C , chiamata CASTEL DELLE RIPE, fu distrutta nel 1277, poi ricostruita nel 1284 con il nome di CASTELDURANTE, poi nel 1936 con il papa URBANO VIII si elevò al rango di città e di diocesi e cambiò per la terza volta il suo nome e divenne URBANIA

ho scelto di parlarvi della specificità di Urbania,

il cimitero delle mummie

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Una silenziosa cripta dove i corpi di comuni mortali dimorano da più di quattro secoli.

 La Chiesa dei Morti di Urbania, già Cappella Cola fino al 1836, ornata da uno splendido portale gotico, conserva al suo interno il Cimitero delle Mummie, noto per il curioso fenomeno della mummificazione naturale, dovuto a una particolare muffa che ha essiccato i cadaveri succhiandone gli umori. 

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Nel 1833 furono esposti, dietro l’altare, 18 corpi già mummificati estratti dai sepolcri vicini, in seguito all’istituzione dei cimiteri extraurbani per effetto dell’editto napoleonico di Saint Cloud del 1804.

La Confraternita della B

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uona Morte, fondata a Casteldurante nel 1567, sotto la protezione di S. Giovanni Decollato (all’interno della chiesa è visibile una rappresentazione del Santo, opera di Giustino Episcopi) decise di esporre in un ambiente ricavato dietro l'altare maggiore alcuni corpi umani riesumati dai sepolcri della chiesa. i“Fratelli” indossavano una veste bianca con cappuccio nero sul capo (come si vede all’interno della chiesa nel personaggio al centro, il Priore Vincenzo Piccini, ideatore della necropoli). Le mummie di Urbania attendono il visitatore ognuna con la sua storia da raccontare: vi è una giovane donna deceduta di parto cesareo, un giovane accoltellato in una veglia danzante, oppure la mummia dello sventurato che, si racconta, fu sepolto vivo in stato di morte  apparente.

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urbania 7Mummia dell’impiccato (a sinistra) e del pugnalato (a destra)

 

Una passeggiata alla scoperta dei tesori della città di Urbania. Dalla Piazza San Cristoforo, simbolo di ritrovo della comunità durantina, si visita il Teatro Bramante uno dei gioielli architettonici della Regione Marche.

       

 

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Il Teatro Bramante di Urbania, a tre ordini di palchi con loggione, è uno dei gioielli della Regione Marche. Fu realizzato sulle basi di un’antica fortezza trecentesca e, nel 1726, la struttura venne completamente rinnovata ad opera dell’Accademia degli Acerbi che affidò il progetto all’architetto e scenografo parmigiano Pietro Abati.

L’interno, gradevolmente tradizionale nel suo impianto a ferro di cavallo, dispone di 44 palchi, distribuiti su tre ordini e sovrastante loggione a balconata aperta.
Il boccascena, privo di palchi, è affiancato da due paraste terminanti con mensole che reggono un architrave piano.

 

urbania 8Il palazzo Ducale: La visita continua lungo il corso principale fino a incontrare il Palazzo Ducale, imponente edificio eretto nel ‘400 che fu residenza dei Duchi di Urbino e ora è sede del Museo Civico, della Biblioteca Comunale e del Museo dell’Agricoltura e dell’Artigianato. 

 Il Palazzo Ducale di Urbania fu eretto alla fine del ‘400, sopra una preesistente rocca dei Brancaleoni. Un palazzo monumentale, che domina il fiume Metauro e il centro storico della Città, oggi ambita meta turistica e importante sito di riferimento culturale per l’intera vallata. 

La visita al palazzo permette di scoprire una delle principali residenze dei duchi di Urbino,

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L’architettura esterna conserva la duplice identità di fortificazione e di palazzo-corte rispecchiando sia il carattere guerriero della Signoria ducale, sia la raffinata cultura cortigiana. 

All’interno del Museo Civico di Urbania dominano, con la loro presenza, due rari globi di Gerhard Kremer (detto Gerardo Mercatore): la Sfera terrestre del 1541 e la Sfera celeste del 1551. La rarità di questi globi e la fama del Mercatore ne fanno una delle principali attrattive del Palazzo Ducale.

Ambedue i globi arricchivano la collezione libraria di Francesco Maria II Della Rovere.

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La città è famosa nel Rinascimento per la sua produzione di majolic, noto come il Majolic Casteldurante. Il Museo Nazionale del Rinascimento di Ecouen ha una serie di pezzi che danno un'idea della varietà stilistica.

L'industria della maiolica divenne intorno ai primi decenni del XVI secolo (sedicesimo) una delle più significative, assieme a quella di Faenza, tra quelle dell'epoca, grazie all'impulso conferito dai maestri Giovanni Maria e Niccolo' Pellipario  Guido Fontana, figlio di Pellipario, cambiò il cognome in Fontana e fu capostipite di una dinastia di ceramisti, maiolicari e porcellanisti.

 Niccolò Pellipario, piatto del Corteo bacchico con sileni e satiri che     sostengono Sileno, MET

 Dopo la visita culturale, una visita gastronomique passa per le specialità culinarie

 

 

 

 

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Il Crostolo di Urbania: Molto di più di un semplice sostituto del pane, e da non confondere con la famosa piadina romagnola con la quale ha in comune solo la forma circolare. La sua composizione fa pensare ad un pane destinato a rituali sacrificali pagani in quanto arricchito dalla presenza di uova e strutto.

Dalle sue origini sono passati tanti secoli e sempre si è mantenuto forte il legame tra il crostolo, il territorio e le sue genti. Il crostolo è da sempre considerato elemento principe delle tavole durantine e da molti anni si omaggia con un importante evento enogastronomico dedicato, la “Sagra del Crostolo” che si tiene tutti gli anni la terza settimana di Settembre.

Il Crostolo da sempre, a Urbania, accompagna saporiti salumi, pecorini ed erbe di campo.

 

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Il dolce segreto del Bostrengo: Il bostrengo è un dolce di origini molto antiche, la ricetta mai veniva scritta per non essere copiata, ma sempre tramandata segretamente da generazione a generazione fino ad oggi, conservando sempre il gusto della tradizione. Oggi è il dolce tipico della Festa Nazionale della Befana.


 

                                                                                                                                                                            COLETTE

 

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