LA STORIA STRAORDINARIA DI UN EMIGRATO ITALIANO

La storia straordinaria di Lazaro Ponticelli.

Tra il 20 gennaio e il 12 marzo 2008, Lazaro era l’ultimo soldato vivo della prima guerra mondiale. L’ultimo dei “Poilus” come si dice in francese.

Ma Lazaro Ponticelli era un emigrato italiano. E' nato a Cardani, un piccolo paese nelle montagne del Nord dell’Italia vicino a Piacenza nell’Italia-Romagna nel dicembre del 1897.

Cresce in una famiglia molto povera con 6 figli. Suo padre fa diversi mestieri, falegname, calzolaio e fioraio. Sua madre coltiva la terra della famiglia e fa la bracciante nelle risaie del Po.

Quando Lazaro ha 2 anni, sua madre emigra in Francia. E qualche tempo dopo, suo padre e suo fratello maggiore muoiono. Allora, il resto della famiglia decide d’emigrare a Parigi, lasciando alle spalle Lazaro a dei vicini.

Lazaro inizia a lavorare a 6 anni, catturando uccelli e fabbricando zoccoli. Ma non é felice nella famiglia che l’ha accolto e pensa sempre a Parigi che vede come il Paradiso.  Ecco perchè, con i soldi fatti dal suo lavoro, decide d’andare a Parigi a l’età di 9 anni. Sicomme non sa se ha abbastanza soldi per il biglietto Piacenza-Parigi, cammina fino alla frontiera, con i suoi zoccoli in spalla e prende il treno in Francia.

Sbarca a Parigi Gare de Lyon nel 1906 senza sapere né leggere, né scrivere, né parlare francese.

Il giovane rimane tre giorni e tre notti alla stazione prima che un capostazione lo trova. Lazaro, che non parla francese, può solo dire il nome d’un cafè che ha sentito prima della sua partenza. Si dice nel paese che gli emigrati si incontrano li'.

Per fortuna, il capostazione conosce questo luogo e lo accompagna. Li' la moglie del padrone del cafè lo prende sotto la sua ala.

Lavora come spazzacamino e poi giornalaio, piazza de la Bastille. Si ricorda bene del giorno della morte di Jean Jaures in agosto 1914 peché ha venduto molti giornali. Ed a volte fa il fattorino di Marie Curie.

Nel 1914, mentendo sul suo età, si arruola nell’esercito, nel primo regimento estero dove si trovano tanti italiani. Li' ritrova per caso suo fratello Celestino.

Ma nel maggio 1915, con l’entrata in guerra dell’Italia, dove raggiungere l’esercito italiano contro la sua volontà. E' integrato negli Alpini e fa la guerra su diversi fronti. Fu ferito al viso e sottoposto agli attacchi di gas. Ma finisce la guerra in buona salute.

Dopo la guerra, torna in Francia nel 1920 e crea con due fratelli l’impresa di fumista Ponticelli Fratelli.

Nel 1939 Lazaro riceve la nazionalità francese e vuole arruolarsi di nuovo nell’esercito. Ma era troppo vecchio, allora torna nella sua impresa e entra nella resistenza nel 1942.

Dopo la guerra, l’impresa è cresciuta e diventa una multinazionale conosciuta nella costruzione e la riparazione industriale nel petrolio e nel nucleare.

Alla fine, va in pensione nel 1960 e si stabile nelle Bouches du Rhone dove gioca a carte con i sui amici. Fa anche conferenze sulla guerra nelle scuole.

Muore il 12 marzo 2008 a l’età di 110 anni e beneficia di funerali di stato. Nel suo discorso; Max Gallo dice  : “Uomo di pace, modesto e eroico, italiano di nascita, francese di cuore”.

Infine, è interessante notare che il fondatore d’Italacad nelle 1980, Antoine Larbanet, che era contabile, ha lavorato per Ponticelli Fratelli ed è divenuto uno dei sui amici.

                                                                                                                                                                             BERNARD